Italo è un normale automobilista. Ogni giorno va al lavoro in macchina e torna dal lavoro in macchina, contribuendo ad alimentare l’Eterno Ingorgo.
Poi un giorno tutto cambia. Per un incredibile scherzo del destino, dall’oggi al domani, l’automobile gli è preclusa. Che fare? Coi mezzi pubblici è un delirio. Ma in cantina è sepolta una vecchia bicicletta…
Uno spettacolo per raccontare il percorso di formazione di un ciclista urbano, uno che adotta la bicicletta come principale mezzo di trasporto, con qualsiasi tempo e su qualsiasi tragitto, per necessità e poi per scelta, sfidando un tracciato di viabilità urbana pensato solo per il traffico automobilistico e sfidando una cultura urbana per cui l’auto era semplicemente data per scontata.
Un’educazione comico-sentimentale alla bicicletta.
Il Fiatone del titolo lo si ritrova in pieno in uno spettacolo che sposta sul piano del gioco fisico tutti i cambiamenti mentali che il passaggio dall’auto alla bicicletta comporta. Il corpo riscoperto, con le sue fragilità, le sue necessità, la sua fatica e la sua esultanza è il protagonista assoluto di questa storia.
In scena pochi oggetti e due attori che, in un vorticoso gioco di interpretazione, evocano diversi ambienti attraverso personaggi, gesti e rumori, ricreando per il pubblico la suggestione di una strada, di un concessionario di auto, di un vagone di pendolari, di una cantina, di uno studio medico, di una ciclo-officina, di un’aula di tribunale.
Sono i corpi degli attori a disegnare per il pubblico gli ambienti attraverso i gesti che li caratterizzano, a evocare la poesia della riscoperta del primo amore della nostra infanzia, la bicicletta.
con Michele Eynard, Federica Molteni e una bicicletta
regia Carmen Pellegrinelli
luci Adriano Salvi
suoni Pierangelo Frugnoli
produzione Luna e GNAC Teatro
realizzato in collaborazione con Residenza Initinere
selezionato all’interno di NEXT 2013 “Laboratorio delle Idee” Regione Lombardia
PUBBLICO: per tutti